Asbin Niguarda è uno dei quattro vincitori degli Humanizing Health Awards 2022. Conosciamo meglio la sua missione e il progetto.
Asbin Niguarda nasce nel 1989 da volontari, medici e genitori per garantire il miglior percorso di cura e riabilitazione ai bambini nati con spina bifida, una grave malformazione congenita che in Italia colpisce un nuovo nato su 1300 gravidanze.
Asbin opera all’interno dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda in supporto del Centro Spina Bifida di Niguarda, un’eccellenza a livello nazionale. Il Centro offre una presa in carico globale del bambino con spina bifida assicurando un follow-up pluridisciplinare che investe non solo in aspetti medico-chirurgici e riabilitativi, ma anche in aspetti psico-sociali. Ad oggi, il Centro segue circa 400 bambini con spina bifida di tutta Italia (il 30% dei pazienti proviene da fuori regione).
Il progetto si rivolge a bambini e ragazzi nati con spina bifida, una grave malformazione congenita che interessa la colonna vertebrale del nascituro durante i primi mesi di gravidanza (in Italia una gravidanza su 1.300 ne è colpita). Ciò comporta disabilità motorie e funzionali a carico dei diversi organi e apparati come la perdita della mobilità degli arti inferiori, la difficoltà nel controllo degli sfinteri e altre complicazioni neurologiche.
“Avanti tutta” prevede un articolato programma di interventi volto a supportare la crescita dei bambini, facilitandone l’adattamento alla patologia e incentivandone lo sviluppo dell’autonomia personale nei contesti di vita familiare e sociale, con particolare riferimento al mondo della scuola, che riveste un’importanza cruciale nella fascia di età considerata (6-16 anni).
Il progetto si articola in più fasi prevedendo: cicli di colloqui psicologici, individuali e con il personale scolastico; interventi volti al miglioramento della gestione delle problematiche motorie (utilizzo della carrozzina e di ausili per permettere la stazione eretta ed il cammino); addestramento alla gestione autonoma delle gravi disfunzioni sfinteriche con l’aiuto di terapisti occupazionali ed infermieri; incontri di gruppo per avvio alle attività sportive.
L’obiettivo è favorire il raggiungimento della massima autonomia possibile compatibile con il grado di disabilità mettendo al centro il bambino e la sua famiglia in un percorso multidimensionale.