Guida all’ipertrigliceridemia: cos’è, cause e rimedi

L’ipertrigliceridemia è la presenza di livelli elevati di trigliceridi nel sangue. Si tratta di una condizione medica molto comune che non va trascurata perché aumenta il rischio di sviluppare pericolose malattie del cuore e dei vasi sanguigni.01

5 tipi di ipertrigliceridemia

Esistono diverse tipologie di ipertrigliceridemia, che si differenziano tra loro principalmente sulla base delle cause della loro insorgenza.

Dovuta a stile di vita e alimentazione

L’ipertrigliceridemia si sviluppa quasi sempre a causa di uno stile di vita poco salutare.

Una dieta ricca di carboidrati (pasta, pane, zuccheri), di grassi animali (grassi saturi) e il consumo regolare di pasti troppo abbondanti portano, nel tempo, all’aumento dei trigliceridi nel sangue. Anche un consumo eccessivo di alcol facilita l’insorgenza dell’ipertrigliceridemia.

Non bisogna trascurare, poi, la sedentarietà, che unita a una dieta ipercalorica, è tra le principali cause dell’aumento dei trigliceridi nel sangue.01

Causata da altre malattie

Nel 5-10% dei casi i trigliceridi alti sono una conseguenza di altre malattie, per esempio di patologie del fegato (la steatosi epatica non alcolica, detta “fegato grasso”), dei reni (sindrome nefrosica e insufficienza renale) ed endocrine (ipotiroidismo, sindrome di Cushing, acromegalia, iperprolattinemia e sindrome dell’ovaio policistico).02

Associata alla gravidanza

Nei 9 mesi di gravidanza i trigliceridi possono aumentare costantemente, fino a raggiungere livelli 3 volte più elevati della norma. Questo succede perché, durante la gestazione, l’organismo della madre cambia il modo in cui metabolizza i grassi, in modo da garantire il corretto apporto di energia al feto.02

Provocata da farmaci

Sono numerosi i farmaci che, come effetto collaterale, aumentano i trigliceridi, specie in persone predisposte. I più importanti tra questi sono i cortisonici, alcuni farmaci antipertensivi (diuretici e betabloccanti), gli estrogeni (solo se assunti per via orale) e gli antipsicotici.01 02

Causata da fattori genetici

L’ipertrigliceridemia può essere provocata da errori (mutazioni) presenti in geni specifici coinvolti nel metabolismo dei grassi; queste forme di ipertrigliceridemia sono dette anche “familiari” perché le mutazioni vengono ereditate dai propri genitori. Esse si dividono in poligeniche, nelle quali i geni mutati sono più di uno, e monogeniche, nelle quali è mutato un solo gene. Le forme poligeniche sono quelle meno gravi e provocano un marcato aumento dei trigliceridi solo quando la persona portatrice presenta anche altri fattori di rischio. Quelle monogeniche, invece, causano un notevole aumento dei trigliceridi anche in persone con uno stile di vita del tutto sano.02

La diagnosi di ipertrigliceridemia

L’ipertrigliceridemia in genere non dà alcun sintomo e per questo può agire per anni indisturbata fino a provocare pericolose malattie cardiovascolari.

Fortunatamente, però, basta un semplice esame del sangue per individuarne la presenza. Secondo la Società Europea di Cardiologia (ESC) i livelli di trigliceridi del sangue al di sotto dei 150 mg/dl sono da considerare normali. Valori compresi tra i 150 e gli 880 mg/dl indicano la presenza di un’ipertrigliceridemia da lieve a moderata, mentre le forme gravi sono caratterizzate da valori superiori agli 880 mg/dl. 2

Quali sono i sintomi dell’ipertrigliceridemia?

Nelle forme gravi di ipertrigliceridemia (quasi sempre di tipo familiare) possono manifestarsi anche una serie di sintomi che devono essere portati al più presto all’attenzione del proprio medico. I più comuni tra questi sono:02

  • eruzioni cutanee di colore giallo-arancione su gomiti, spalle, glutei, ginocchia e calcagni;
  • dolore e altri sintomi gastrointestinali (associati a pancreatite);
  • alterazioni dei vasi sanguigni della retina (lipemia retinalis) individuabili solo durante un esame oculistico;
  • alterazioni dell’umore (depressione) e riduzione delle capacità cognitive.

Occorre prestare particolare attenzione ai dolori addominali: possono indicare la presenza di pancreatite acuta, un’infiammazione potenzialmente letale che rappresenta una delle conseguenze più pericolose dell’ipertrigliceridemia severa.0102

Come abbassare i trigliceridi?

L’ipertrigliceridemia deve essere gestita in modo mirato in base alle cause e al livello di severità.

Nelle forme causate da altre malattie è indispensabile occuparsi innanzitutto di queste malattie, trattandole nel modo migliore possibile; di conseguenza scenderanno anche i livelli di trigliceridi.

Lo stesso si può dire delle forme causate da farmaci: quando possibile il nostro medico deciderà di interrompere la terapia con il medicinale responsabile e lo sostituirà con un altro senza questo effetto collaterale.

Se invece la causa principale dell’aumento dei trigliceridi è il nostro stile di vita, allora occorre agire adottando una dieta ipocalorica e più sana, riducendo notevolmente il consumo di bevande alcoliche e cominciando a praticare attività fisica con regolarità.

Nella maggior parte delle forme da lievi a moderate di ipertrigliceridemia uno stile di vita più salutare può essere sufficiente a riportare i trigliceridi nella norma. Per tutti i casi più gravi, invece, alle modifiche dello stile di vita il medico potrà affiancare una terapia farmacologica specifica, scegliendo uno dei numerosi medicinali efficaci nel contrastare l’ipertrigliceridemia.


Bibliografia

  1. Back to contents.

    Olivieri C, et al. L’Endocrinologo. 2022;23:182-188.

  2. Back to contents.

    Hernandez P, et al. Curr Atheroscler Rep. 2021;23(11):72.