I trigliceridi sono grassi presenti normalmente nell’organismo umano e indispensabili per la nostra salute: quando i livelli di trigliceridi nel sangue sono troppo elevati, però, i medici parlano di ipertrigliceridemia, una condizione che va evitata perché aumenta il rischio di diverse malattie.01
Come molti altri fattori di rischio cardiovascolare, anche l’ipertrigliceridemia in genere non provoca alcun sintomo: questo fa sì che chi ne soffre non si accorga del problema e i trigliceridi possano agire nell’ombra per anni prima che si prendano adeguate contromisure.02
L’ipertrigliceridemia provoca sintomi evidenti solo quando i livelli di trigliceridi nel sangue sono estremamente elevati, come succede nelle forme di questa malattia causate da mutazioni genetiche. In questo caso possono manifestarsi eruzioni cutanee di colore giallo-arancione, sintomi gastrointestinali, alterazione dei vasi sanguigni della retina, depressione e riduzione delle capacità cognitive.02
In tutti gli altri casi l’unico modo per scoprire se i livelli di trigliceridi sono troppo elevati è sottoporsi a un semplice esame del sangue per misurarne la concentrazione. Secondo la Società Europea di Cardiologia si ha ipertrigliceridemia quando il valore rilevato supera i 150 mg per decilitro.02
I livelli di trigliceridi devono essere mantenuti nella norma perché l’ipertrigliceridemia aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e di pancreatite.01
Numerosi studi hanno dimostrato la relazione tra ipertrigliceridemia e malattie cardiovascolari. In particolare, livelli di trigliceridi elevati aumentano il rischio di malattie cardiovascolari aterosclerotiche: queste patologie sono causate dalla formazione di placche all’interno dei vasi sanguigni, che riducono gradualmente il passaggio del sangue fino a impedirlo del tutto. Fanno parte delle malattie cardiovascolari aterosclerotiche condizioni potenzialmente letali come l’infarto cardiaco ischemico e la cardiopatia coronarica acuta.01
Quando i livelli di trigliceridi nel sangue sono estremamente elevati (più di 1000 mg al decilitro), cosa che si verifica quasi esclusivamente nelle forme familiari genetiche di ipertrigliceridemia, aumenta il rischio di pancreatite acuta. Si tratta di un’infiammazione del pancreas molto pericolosa, causata probabilmente dall’accumulo di grassi in questo organo in presenza di un eccesso di trigliceridi.01
La prima cosa da fare quando si scopre di avere i trigliceridi alti è adottare una dieta più sana e bilanciata. È stato dimostrato, infatti, che l’ipertrigliceridemia è molto spesso una conseguenza di abitudini alimentari scorrette, per esempio:01
Per ridurre i livelli di trigliceridi queste abitudini andrebbero abbandonate o limitate notevolmente; al contrario, bisognerebbe consumare ogni giorno numerose porzioni di verdure e non far mancare mai sulla nostra tavola gli alimenti ricchi di grassi “sani” (mono e poli-insaturi), come il pesce azzurro, la frutta secca e l’olio d’oliva.01
Oltre a modificare il modo in cui mangiamo, ci sono molte cose che possiamo fare per combattere l’ipertrigliceridemia.
Per chi è in sovrappeso o obeso è molto importante cercare di dimagrire. È stato dimostrato, infatti, che basta perdere il 5-10% del proprio peso corporeo per ridurre i livelli di trigliceridi del 20%.01
La sedentarietà è uno di quegli stili di vita che aumentano il rischio di ipertrigliceridemia. Il movimento e lo sport, invece, sono due dei nostri più potenti alleati per ridurre i livelli di trigliceridi nel sangue. Particolarmente efficace risulta l’attività aerobica a media intensità01
Malattie come la steatosi epatica non alcolica (detta “fegato grasso”), la sindrome nefrosica, l’insufficienza renale, l’ipotiroidismo e la sindrome dell’ovaio policistico possono essere la causa dell’aumento dei livelli di trigliceridi: per ridurre la concentrazione di questi grassi nel sangue è quindi importante tenere sotto controllo queste patologie.02
Diversi tipi di farmaci (per esempio i cortisonici, gli antipertensivi, gli estrogeni e gli antipsicotici) hanno come possibile effetto collaterale l’innalzamento dei livelli di trigliceridi. In alcuni casi, quindi, il medico potrà ritenere necessario interrompere la terapia con questi medicinali o sostituirli con altri altrettanto efficaci, ma senza effetti sui trigliceridi.01 02
Quando i livelli di trigliceridi non scendono nemmeno modificando la propria dieta, dimagrendo e facendo più moto, allora può essere necessario assumere un farmaco contro l’ipertrigliceridemia. Ne esistono di diversi tipi, che agiscono in modo diverso e hanno caratteristiche differenti: sarà compito del medico valutare la nostra situazione e scegliere quale tipo di medicinale è più adatto al nostro caso.01
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