In Italia più di tre milioni e mezzo 01 di persone hanno un diabete diagnosticato, ma circa un milione e mezzo ha un diabete di tipo 2 e non lo sa 02, perché spesso all’inizio non dà sintomi. Inoltre, diversi milioni di italiani sono a rischio di svilupparlo negli anni.
È quindi una patologia cronica molto diffusa, che consiste in un eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia) che può causare seri danni al nostro corpo (cuore, reni, occhi, piedi, nervi), dovuto ad assenza (diabete tipo 1) o scarsità (diabete tipo 2) di insulina, l’ormone che regola la glicemia.
Il diabete di tipo 1 si manifesta prevalentemente in soggetti giovani, il diabete di tipo 2 si sviluppa solitamente in età adulta o avanzata.
Non esiste ancora una cura definitiva, ma, grazie alle terapie che abbiamo oggi, si può tenere il diabete sotto controllo e avere una vita normale. Quello che bisogna fare è effettuare gli esami giusti per individuarlo presto (prima lo si scopre, meglio lo si cura), stare attenti ai sintomi che possono rivelarlo, e, dopo la diagnosi, seguire fedelmente le terapie prescritte dal medico, sana alimentazione, regolare esercizio fisico quotidiano e periodici esami di controllo.
Ecco qualche suggerimento per affrontare questo problema, da diversi punti di vista, sulla base delle indicazioni della comunità diabetologica, rappresentata in Italia dalla Società italiana di diabetologia e Associazione medici diabetologi.
Il diabete di tipo 2 (quello più frequente, il 90% dei casi di diabete 03) spesso non presenta sintomi per anni, ma nel frattempo rischia di produrre danni silenziosamente. Meglio fare controlli periodici della glicemia (ogni 6-12 mesi) per essere certi che vada tutto bene, specialmente se si è sovrappeso, se si hanno familiari con diabete, se si ha un’età avanzata, se si fa una vita troppo sedentaria, una alimentazione troppo piena di zuccheri e grassi, se si fuma, se sapete di avere la pressione alta o se avete avuto una forma di diabete durante la gravidanza.
I sintomi del diabete si manifestano più rapidamente e in forma più grave nel diabete di tipo 1, mentre nel tipo 2 il processo è più lento. Vi sono alcuni segnali da tenere d’occhio: potrebbero anche avere altre cause, ma è meglio accertarsene, rivolgendosi al proprio medico.
Una anomala sensazione di stanchezza, un bisogno frequente di urinare, una sete eccessiva, un aumento anormale dell’appetito, disturbi della vista, alito cattivo, nausea frequente; occhio anche a perdite di peso ingiustificate.
Sarà il vostro medico a consigliarvi di fare gli esami diagnostici per verificare se avete o no il diabete, prescrivendovi il test della glicemia a digiuno e dopo la somministrazione di una bevanda di acqua zuccherata.
Una volta che il diabete è stato diagnosticato, oltre a seguire scrupolosamente le prescrizioni del diabetologo, è opportuno sottoporsi ad alcuni esami con regolarità per verificare che la cura che seguite stia funzionando nel tenere lontani i danni, le cosiddette complicanze, del diabete.
Chi ha il diabete, tipo 1 o tipo 2, deve combattere la iperglicemia, il nemico numero 1, e quindi controllare quotidianamente la propria glicemia, utilizzando gli strumenti sempre più precisi oggi disponibili, i più avanzati dei quali consentono anche il monitoraggio continuo. Se i valori sono troppo alti o instabili, bisogna correggere la terapia consultando il proprio medico.
Oltre a questo, è bene sottoporsi periodicamente ad altri test per verificare se vi siano sintomi di eventuali complicanze.
Sarà il vostro medico a dirvi se aumentare la frequenza di questi esami o se aggiungerne altri.
L’estate è la stagione che in tanti attendiamo tutto l’anno, ci porta riposo e sensazione di libertà. Tutto bene, ma questa stagione significa anche cambiamenti e interruzione della routine quotidiana: se si ha il diabete, per passare una serena estate, è bene adeguarsi ai mutamenti e seguire regole specifiche che tengano conto delle nuove condizioni, a partire dal caldo. Vediamo, in una nostra sintesi, le indicazioni che dà in proposito la Società italiana di diabetologia 04.
Bere abbondantemente, anche se non si ha molta sete e specialmente se si è sudato molto: meglio acqua o tè fatto in casa, senza zucchero, evitare, invece, le bevande zuccherate.
A tavola, resistere alle tentazioni delle vacanze: non si deve mangiare di più, rischiando di far salire pericolosamente la glicemia, ma continuare a preferire una alimentazione equilibrata, aumentando il consumo di pesce, verdura, frutta e non esagerare mai con carboidrati e grassi.
Evitare di fare attività sportive troppo impegnative se non si è allenati e non fare sport all’aperto nelle ore più calde. In estate non si deve rinunciare all’esercizio fisico, ma è meglio svolgerlo all’aperto nelle prime ore del mattino, nel tardo pomeriggio o dopo il tramonto. Il nuoto è sempre consigliato.
Non esporsi troppo al sole per evitare ustioni o dermatiti.
Non camminare scalzi per evitare lesioni al piede.
Attenzione ai rischi di ipoglicemia che possono essere causati dai cambiamenti della vita quotidiana durante le vacanze (ci si muove di più, possono cambiare gli orari dei pasti eccetera): è bene avere sempre a disposizione glucagone o carboidrati a rapido assorbimento da prendere in caso di crisi da glicemia troppo bassa.
Monitorare sempre con regolarità la glicemia e tenere gli strumenti per la misurazione protetti dal caldo, che potrebbe danneggiarli.
Valutare con il proprio medico la necessità di adeguare la terapia antidiabete in base ai ritmi diversi che si hanno in vacanza (più riposo, meno stress, variazioni nei pasti, più movimento).
Attenzione alla pressione: in vacanza possono esserci variazioni, parlatene con il medico.
Se partite, non dimenticate tutto quello che vi serve per la terapia e per il controllo glicemico, eventualmente portandovi dietro un po’ di scorte, a seconda della cura che vi è stata prescritta.
Fonti:
Altre fonti generali:
Società italiana di diabetologia https://www.siditalia.it/
Associazione medici diabetologi https://aemmedi.it/