Celiachia, diagnosticarla correttamente è il primo passo!

Un esercito di pa­zienti, ma solo una piccola par­te già con una diagnosi. Parliamo dei celiaci, che si stimano essere ben 600 mila in­dividui in Italia.01 Una per­sona su 100, quindi, sof­fre di questa condizione patologica che si affronta eliminando dalla dieta ogni alimento contenen­te glutine, proteina pre­sente in diversi cereali.

Se i numeri sono notevo­li, è ancora più impres­sionante scoprire che, però, solo 250 mila persone in Italia hanno ricevuto una dia­gnosi ufficiale.01 Secon­do la relazione al Parla­mento del Ministero del­la Salute, questa malat­tia autoimmune registra circa 10.000 casi ogni anno, per il 70% donne, a fronte del 30% rappre­sentato dagli uomini.01 E l’incidenza è in crescita.

Più tutele per chi soffre di celiachia

A oggi esistono in tut­te le Regioni attività di screening pediatrico. Ma biso­gna fare di più per la po­polazione in età adulta, anche perché la diagnosi di celiachia è il punto di partenza per stare bene.

Per questo la senatrice Elena Murelli ha dato vita un anno fa all’Inter­gruppo Parlamentare Malattia Celiaca, Allergie Alimentari e Alimenti ai Fini Medici Speciali02 e ha richiamato l’attenzione sul Disegno di legge 623 (Protezione dei soggetti malati di celiachia e di­sposizioni per la preven­zione e l’informazione in merito alla malattia), attualmente all’esame del Senato. L’obiettivo è estendere le possibilità di diagnosi, sensibiliz­zare la popolazione con una comunicazione mi­rata sul tema e diffonde­re l’accesso ai prodotti glutee free.

Come ottenere una diagnosi di celiachia?

La diagnosi è fondamen­tale per mantenersi in salute. La malattia celia­ca, infatti, può provocare nel lungo periodo danni anche gravi. Un primo passo, se si teme di sof­frirne, è rivolgersi al me­dico, ma anche al farma­cista di fiducia: diretta­mente al banco, infatti, è possibile acquistare il test del sangue rapido. L' esame si fa a casa e rileva alcuni anticorpi sentinella della malat­tia: in caso di positività, il farmacista o il medico di base sapranno consi­gliare il percorso per la diagnosi definitiva, che di norma avviene dopo una gastroscopia.


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